Zur Haupt­na­vi­ga­ti­on sprin­gen [Alt]+[0] Zum Sei­ten­in­halt sprin­gen [Alt]+[1]

Fes­ti­val delle Ge­ne­ra­zio­ni, parla la scrittri­ce so­ma­la Igia­ba Scego

Di Re­da­zio­ne Im­mez­cla marzo 28, 2017

“Sono figlia di ri­fu­gia­ti e quan­do vedo i si­ria­ni che scap­pa­no dalla loro terra, ri­ve­do me e i miei ge­ni­to­ri ar­ri­va­ti in Ita­lia”, dice Igia­ba Scego, scrittri­ce di ori­gi­ne so­ma­la (…).
Al Fes­ti­val delle Ge­ne­ra­zio­ni Igia­ba Scego ha par­la­to dei con­fi­ni e delle fron­tie­re che ha do­vu­to su­pera­re fin da pic­co­la. “Ero la figlia del mi­nis­tro degli Es­te­ri in So­ma­lia: mio padre in un gior­no ha perso tutto e ha do­vu­to ri­co­min­cia­re a 50 anni. La nos­tra sto­ria non è scon­ta­ta, tutto può cam­bia­re e dob­bia­mo avere em­pa­tia verso il pros­si­mo”, ha detto ai gio­va­ni uni­ver­si­ta­ri de La Sa­pi­en­za di Roma.
Scego è cresci­u­ta nell’Ita­lia degli anni ’80 e da semp­re si batte per far ap­pro­va­re una legge per dare alle se­con­de ge­ne­ra­zio­ni il di­rit­to alla citta­di­nan­za ita­lia­na. “Un­di­ci anni fa ho scrit­to il libro Pe­co­re nere sugli ita­lia­ni senza citta­di­nan­za. È un libro an­co­ra at­tua­le. Ab­bia­mo una di­ri­gen­za po­li­ti­ca che pensa che ques­ta legge non sia ur­gen­te, ma ci sono gio­va­ni e bam­bi­ni stra­nie­ri nella pro­pria pa­tria”.
L’amore per la scrit­tu­ra è nato dalla rab­bia: “I libri sono il luogo in cui mi sento li­be­ra ma la mia scrit­tu­ra altro non è che un di­rit­to di re­pli­ca. Un gior­no ero su un au­to­bus a Roma ed è ac­ca­du­to un epi­so­dio che mi ha segna­to. Il con­trol­lo­re mi ha chies­to il bi­gli­et­to e io ho ini­zia­to a cer­car­lo nella mia borsa. Lui non ha credu­to che lo aves­si e mi ha detto che ero una clan­des­ti­na che vo­le­va ru­ba­re. Non sono ri­usci­ta a rispon­de­re nulla. Sono tor­na­ta a casa e ho ini­zia­to a scri­ve­re. La dis­cri­mi­na­zio­ne mi ha por­ta­to all’azio­ne. Col tempo ho ca­pi­to che tutti siamo frut­to di due mondi che si in­con­tra­no e si scon­tra­no: da ques­ta ci­catri­ce nasce il nos­tro terzo paese, dove è im­port­an­te co­s­trui­re qual­co­sa e avere il di­rit­to di con­ta­re. Per ques­to cerco di la­vor­a­re sulla rap­pre­sen­ta­zio­ne dell’altro: quan­do ero pic­co­la io non mi ri­co­no­s­ce­vo nei prot­ago­nis­ti delle fiabe. An­co­ra oggi c’è una nar­ra­zio­ne che manca: dob­bia­mo par­la­re di quel­lo che siamo e siamo stati. L’Ita­lia è una cer­nie­ra che unis­ce l’Eu­ro­pa e l’Af­ri­ca, è un in­cro­cio e ques­ta è la sua ric­chez­za”.

https://​www.​im­mez­cla.​it/​scego-​fes­ti­val-​ge­ne­ra­zio­ni/

 

An­no­ta­zio­ni:

riga 6: scon­ta­to: hier: über­wun­den; riga 9: ap­pro­va­re una legge: ein Ge­setz ver­ab­schie­den; riga 12: la di­ri­gen­za: Füh­rung; riga 15: la re­pli­ca: Wi­der­spruch; riga 20: scon­trar­si: hier: auf­ein­an­der pral­len; riga 20: la ci­catri­ce: Narbe; riga 21: con­ta­re: hier: zäh­len, wert sein; riga 24: la cer­nie­ra: Schar­nier; riga 25: l’in­cro­cio: Kreu­zung;

Com­pi­ti:

  1. Rint­rac­cia la sto­ria per­so­na­le di Igia­ba Scego.
  2. Evi­den­zia perché Igia­ba ha co­min­cia­to a scri­ve­re.
  3. Spie­ga che cos’è “il terzo paese” per Igia­ba Scego.
  4. For­mu­la tre do­man­de che vor­res­ti fare ad Igia­ba Scego.

 

Fes­ti­val delle Ge­ne­ra­zio­ni: Her­un­ter­la­den [docx][20 KB]

 

Wei­ter zu Ius Soli