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Sapo­ri di Sar­degna

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Diese Seite ist Teil einer Ma­te­ria­li­en­samm­lung zum Bil­dungs­plan 2004: Grund­la­gen der Kom­pe­tenz­ori­en­tie­rung. Bitte be­ach­ten Sie, dass der Bil­dungs­plan fort­ge­schrie­ben wurde.


Quali in­gre­dien­ti ca­rat­te­riz­za­no la cu­ci­na sarda? Leggi il testo e poi par­la­ne con un com­pa­gno.

Quan­do si dice Sar­degna, la prima im­ma­gi­ne che viene in mente è quel­la di un pas­to­re . In ques­ta terra in ef­fet­ti la pas­to­ri­zia esis­te da semp­re e ancor oggi si stima che gli ovini pre­sen­ti nella re­gio­ne rag­gi­un­ga­no i quat­tro mi­lio­ni, metà dei quali pas­co­la­no nella Bar­ba­gia, ment­re il resto e dis­tri­bui­to tra le pro­vin­ce di Ca­gli­a­ri e di Sas­sa­ri. Del latte ot­te­nu­to, una pic­co­la parte è de­sti­na­ta al con­su­mo di­ret­to, ment­re il resto è uti­liz­za­to per la pro­du­zio­ne del form­ag­gio. Si cal­co­la ad­di­rit­tu­ra che circa l’80 % del pe­co­ri­no pro­dot­to in Ita­lia pro­ven­ga da ques­ta re­gio­ne. Un altro pro­dot­to le­ga­to alla vita del pas­to­re è il pane. Ne esis­to­no di­ver­si tipi, ma il più co­no­sci­u­to è il ca­ra­s­au, un pane molto croc­can­te e cotto due volte (ca­rasa­re vuol dire bis­cot­ta­re) che si con­ser­va anche per mesi. Es­sen­do molto sot­ti­le , è chia­ma­to anche carta da mu­si­ca. Il ca­ra­s­au non è solo pane, può di­v­en­ta­re anche un primo piat­to: bol­li­to come la pasta­sci­ut­ta e con­di­to con sugo e uovo in ca­mi­cia pren­de il nome di pane fr­attau, buono e ricco di ca­lo­rie.

Su binu a su sa­bo­re, su pane a su co­lo­re (il vino si ri­co­no­s­ce dal sapo­re e il pane dal co­lo­re) re­ci­ta un pro­ver­bio e la Sar­degna vanta in­f­at­ti dei vini ec­cel­len­ti: fra i rossi, forti e cor­po­si, il Can­no­nau o il Cam­pi­da­no, fra i bi­an­chi la Ver­nac­cia o il Ver­men­ti­no.

La gas­tro­no­mia sarda non co­no­s­ce l’opu­len­za ba­roc­ca e i pro­f­u­mi ori­en­ta­leg­gi­an­ti dell’altra isola, la Si­ci­lia. Le piet­an­ze sono più po­ve­re e meno ap­pa­ris­cen­ti di quel­le si­ci­la­ne. È una gas­tro­no­mia che ha le sue ra­di­ci nelle ne­ces­sità del vero re della Sar­degna: il pas­to­re, no­ma­de e car­ni­voro , aman­te di cibi più nut­ri­en­ti che „ sfi­zio­se “, nemi­co di ciò che non è stret­ta­men­te ne­ces­sa­rio. Più carne che pesce dun­que; anche perché dal mare gli iso­la­ni hanno semp­re visto ar­ri­va­re pi­ra­ti e co­lo­niz­za­t­o­ri e del mare hanno semp­re avuto paura.

Fra le di­ver­se qua­lità di carne, si con­su­ma­no so­prat­tut­to quel­le di agnel­lo e di ca­pret­to, meno quel­la della bo­vina , ment­re la carne di maia­le è li­mi­ta­ta a quel­la del porcel­li­no di latte.

(...)

Come si è detto, nella gas­tro­no­mia sarda il pesce è un ali­men­to meno dif­fu­so della carne. Con l’av­ven­to del tu­ris­mo si è con­quis­ta­to però un posto d’onore ac­can­to alla cu­ci­na pas­to­ra­le . As­so­lu­t­amen­te da pro­va­re sono l’ara­gos­ta alla ca­ta­la­na, ti­pi­co piat­to di Alg­he­ro, la fre­gu­la, una sapo­ri­ta mi­ne­s­tra a base di ar­sel­le , la bur­ri­da , (...) e in­fi­ne la bot­tar­ga dei ce­fa­li pe­sca­ti nello sta­g­no di Ca­b­ras.

La ge­nia­lità e la crea­vità delle donne sarde si ri­ve­la anche nella pre­pa­ra­zio­ne delle ver­du­re: cardi , fi­noc­chiet­ti, fung­hi, as­pa­ra­gi sel­va­ti­ci o anche car­cio­fi, sa­pi­en­te­men­te cu­ci­na­ti, tras­for­ma­no piat­ti po­ve­ri in vere e pro­prie de­li­zie.

Anche nei dolci si ri­tro­va­no i sapo­ri della terra: nella se­ba­da, per es­em­pio, una sorta di fo­cac­cia, il cui in­gre­dien­te prin­ci­pa­le è il form­ag­gio fres­co. Viene ser­vi­ta con miele e zuc­che­ro. O nei so­s­pi­ros di Ozie­ri, nei can­de­laus del Cam­pi­da­no e nei mus­taz­zo­lus di Oris­ta­no, dolci a base di man­dor­la, agru­mi e miele.

Ma a ques­te de­li­zie il re pas­to­re alla fine del pasto pre­fe­ris­ce il fil­ufer­ru, l’ac­qua­vi­te che dà forza e aiuta a sop­port­are la so­li­tu­di­ne.

593 pa­ro­le

Quel­le: (mit freund­li­cher Ge­neh­mi­gung) Qua e là per l’Ita­lia,
Hu­e­ber Ver­lag, Is­ma­ning, 2009, S. 130/131

 

an­no­ta­zio­ni:

r.  4 il pas­to­re la per­so­na che cus­to­dis­ce p..e. le pe­co­re o le capre
r.  5 la pas­to­ri­zia l’al­le­va­men­to di pe­co­re

gli ovini le pe­co­re
r.  6 pas­co­la­re wei­den
r.  8 de­sti­na­to,a in­di­rizz­to,a
r. 15 l’uovo in ca­mi­cia po­chier­tes Ei
r. 17 re­ci­t­are qc qui: dire

vant­are di lo­da­re
r. 18 cor­po­so,a detto di vino: ricco di sapo­re
r. 19 l’opu­len­za la ric­chez­za
r. 20 la piet­an­za das Ge­richt, die Spei­se

ap­pa­ris­cen­te auf­fäl­lig
r. 22 car­ni­voro,a chi man­gia carne

nut­ri­en­te sostan­zio­so,a

sfi­zio­so,a hier: aus­ge­fal­len
r. 27 bo­vi­no,a Rind -
r. 29 ro­so­la­re an­bra­ten
r. 31 l’av­ven­to qui: l’ar­ri­vo
r. 32 l’ara­gos­ta der Hum­mer
r. 32 pas­to­ra­le sost.: il pas­to­re
r. 33 l’ar­sel­la die Mu­schel

la bur­ri­da Fisch­vor­spei­se mit Öl, Knob­lauch und Nüs­sen
r. 34 la bot­tar­ga Rogen von Thun­fisch oder Mee­rä­s­che

il ce­fa­lu die Mee­rä­s­che

lo sta­g­no un pic­co­lo lago non molto pro­fon­do
r. 35 ri­ve­lar­si mostrar­si
r. 36 il cardo die (Kar­den)dis­tel

sa­pi­en­te­men­te con gran­de abilità
r. 41 gli agru­mi Zi­trus­früch­te
r. 42 l’ac­qua­vi­te der Schnaps

 

Eser­ci­zi:

  1. Quali ag­get­ti­vi ca­rat­te­riz­za­no la cu­ci­na sarda?

    opu­len­ta  
    ge­nui­na  
    ve­ge­ta­ria­na  
    ricca di fan­ta­sia  
    mo­no­to­na  
    po­ve­ra  
    gusto­sa  


  2. In che senso il tu­ris­mo ha cam­bia­to i ti­pi­ci piat­ti sardi? (r. 30) Rispon­di con pa­ro­le tue.

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  3. Elen­ca al­cu­ni pro­dot­ti par­ti­co­la­ri!

 

In un ris­to­r­an­te sardo:

Ar­ri­va un tu­ris­ta e or­di­na un ti­pi­co menù della re­gio­ne. Scri­vi il dia­lo­go tra il tu­ris­ta e il came­rie­re.

Came­rie­re: „Buona sera, si­gno­re, vuole cen­a­re? All­ora si ac­co­mo­di.“
Tu­ris­ta: „ Buona sera ......“
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  ............
 

→ Con­ti­nua!


So­lu­zio­ni


Sapo­ri di Sar­degna: Her­un­ter­la­den [doc] [57 KB]