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Sardegna in musica

Infobox

Diese Seite ist Teil einer Materialiensammlung zum Bildungsplan 2004: Grundlagen der Kompetenzorientierung. Bitte beachten Sie, dass der Bildungsplan fortgeschrieben wurde.

 

Nel 2005 l’Unesco ha proclamato a Parigi, tra i „capolavori“ facenti parte del Patrimonio Orale e Intangibile dell’Umanità, il Canto a tenore dei pastori della Sardegna . Il canto a tenore è un canto solista, accompagnato da un coro a tre parti vocali; è dunque realizzato da quattro cantanti con ruoli ben distinti rispettivamente chiamati Bassu (basso), Contra (contralto), Mesu oche (mezza voce), Oche (voce). Il canto del solista è una storia, una poesia, una denuncia o una presa in giro e il coro lo accompagna, riproducendo suoni particolari. Si vuole che il basso riproduca il verso del bue, il contralto il belato della pecora e la mezza voce il rumore del vento. I tenores cantano disponendosi in cerchio perché, così uniti, le voci si amalgamano in un’unica voce. Si dice anche che il cerchio voglia riprodurre la forma architettonica dell’antica civiltà sarda, quella nuragica.

Questo canto, che è l’espressione etnico-musicale più arcaica della Sardegna centrale, dimostra che la polifonia esisteva già in tempi molto antichi. (...) La proclamazione dell’Unesco ha favorito indirettamente la salvaguardia di un canto che, considerato subalterno rispetto alla cultura dominante, rischiava altrimenti di scomparire .

Un bronzetto nuragico trovato ad Ittiri (a sud di Sassari) rappresenta un suonatore con tre canne in bocca, delle quali una più lunga delle altre due. Si tratta di un suonatore di launedda , uno strumento musicale antichissimo, a fiato continuo . Pur avendo avuto origine in epoca remota , le launeddas vengono suonate fino ai nostri giorni e  molti sono ancora i sardi, specialmente nel Campidano, nella zona di Oristano e di Cagliari, che si dedicano al suo difficile studio. Una volta i suonatori di launeddas erano tenuti in grande considerazione, venivano stipendiati dal paese in cui vivevano, svolgevano insomma una vera e propria professione: i suonatori accompagnavano la messa in chiesa, i funerali e i balli che, tutte le domeniche dopo la messa, facevano i giovani e i meno giovani nel piazzale davanti alla chiesa.

Quelle: (mit freundlicher Genehmigung) Qua e là per l’Italia,
Hueber Verlag, Ismaning, 2009, S. 133

 

annotazioni:

r. 3 intangibile unantastbar
r. 5 distinto,a separato,a; differente

rispettivamente beziehungsweise
r. 6 il contralto die Altstimme
r. 8 il verso eigentlich: das Schreien, hier: das Muhen

il belato das Blöken
r. 9 disporsi sistemarsi
r. 10 amalgamarsi unirsi, fondersi
r. 13 la polifonia die Mehrstimmigkeit
r. 14 la salvaguardia la difesa
r. 15 subalterno,a untergeordnet

scomparire verschwinden
r. 16 il bronzetto una piccola statua di bronzo
r. 17 la canna das Flötenrohr
r. 18 a fiato continuo mit ununterbrochenem Atem
r. 19 in epoca remota molto tempo fa
r. 20 dedicarsi darsi

 

Comprensione del testo:

  1. Com’è strutturato il coro del canto a tenore?
  2. Che cosa esprimono le diverse voci?
  3. Perché i cantanti stanno in cerchio?
  4. A che cosa è servita la proclamazione dell’Unesco nel 2005?
  5. Che cosa sono le launeddas?
  6. In quali occasioni si usava suonare le launeddas in passato?

 

Sardegna in musica: Herunterladen [doc] [33 KB]


Esempi di musica sarda:

I tenores di Bitti (intervista)
http://www.youtube.com/watch?v=mMddrMMqm00
(intervista „Voci singole“; 4:21)

I Tenores di Bitti: canzone "Mialinu Pira"
http://www.youtube.com/watch?v=WsB9P5ziaCM
(concerto 2007, a Belgrado, canzone „Mialinu Pira“;  4:06)

Le launeddas (Maestro Luigi Lai)
http://www.youtube.com/watch?v=EsVTImENF-Y
(Launeddas, 2:47)