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In giro per l’isola

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Diese Seite ist Teil einer Ma­te­ria­li­en­samm­lung zum Bil­dungs­plan 2004: Grund­la­gen der Kom­pe­tenz­ori­en­tie­rung. Bitte be­ach­ten Sie, dass der Bil­dungs­plan fort­ge­schrie­ben wurde.


„Sar­degna: un’isola con tante facce“

 
Costa rocciosa
 
Costa roc­cio­sa
 
porto_vecchio
 
porto ve­c­chio
 
l_interno_dell_isola
 
l' in­ter­no dell isola
 
quercia_da_sughero
 
quer­cia da sug­he­ro
 
pan_di_sughero
 
pan di sug­he­ro
  1. Di tra­ghet­ti e aerei ce ne sono molti. Fanno scen­de­re tan­tis­si­me per­so­ne su coste dai nomi af­fa­sci­nan­ti (Costa Pa­ra­di­so, Costa Sme­ral­da, Golfo degli Aran­ci) e così belle che la­scia­no senza pa­ro­le. Altre ci ar­ri­va­no con le pro­prie bar­che e le coste se le cer­ca­no tran­quil­le, na­tu­ral­men­te. Altre ven­go­no per pas­sa­re un pe­ri­odo in luo­ghi stu­pen­di , sì, ma abita­ti solo da mag­gio a ot­tob­re e con sole case per le va­can­ze.

  2. Af­fa­sci­nan­te è la Sar­degna „vera“, quel­la del cuore dell’isola, tanto gran­de (è la terza re­gio­ne d’Ita­lia) è poco co­no­sci­u­ta. Ai tu­ris­ti sem­bra stra­no sen­ti­re che è sulla carne e sui form­ag­gi che si basa la cu­ci­na tra­di­zio­na­le sarda e non sul pesce, perché la po­po­la­zio­ne è semp­re ri­mas­ta lon­ta­na dalle coste, per il pe­ri­co­lo dei pi­ra­ti e della ma­la­ria. Oppu­re ve­ni­re a sa­pe­re che, per tra­di­zio­ne, le donne sarde hanno una po­si­zio­ne im­port­an­te nella vita del paese, perché gli uo­mi­ni erano spes­so lon­t­an­ti da casa con le loro pe­co­re ed erano le donne a dover go­ver­n­a­re la fa­miglia.
    È la paura dei sardi ad aprir­si e per­de­re così la pro­pria iden­tità che mette la Sar­degna da una parte e il „con­ti­nen­te“ dall’altra: il tu­ris­ta che si sente chia­ma­re „con­ti­nen­ta­le“, ha la sen­sa­zio­ne che quel mar Tir­re­no che sta in mezzo sia una vera e pro­pria fron­tie­ra.

  3. Sap­pia­mo già che gli uo­mi­ni sardi erano spes­so lon­ta­ni dalle fa­mi­g­lie, sui monti con le loro pe­co­re per lung­hi mesi. Che bello avere del pane fres­co da man­gia­re con il form­ag­gio e le olive! Ma ciò era pra­ti­ca­men­te im­pos­si­bi­le. Ci vo­le­va qual­co­sa che si po­tes­se port­are con sé fa­cil­men­te e man­te­ne­re per molto tempo: nasce così il pane ca­ra­s­au, tipo di pane sot­ti­le sot­ti­le, che ora è co­no­sci­u­to in tutto il mondo. Per le donne sarde saper fare bene il pane è semp­re stata una tra­di­zio­ne, un’arte che im­pa­ra­va­no già da bam­bi­ne: il pane che face­va­no do­ve­va es­se­re buono da man­gia­re ma anche bello da ve­de­re, so­prat­tut­to nelle oc­ca­sio­ni spe­cia­li, come le feste, i ma­tri­mo­ni e le na­sci­te. E quan­do re­s­ta­va un po’ di pasta, si face­va­no pic­co­li pani per i bam­bi­ni a forma di ani­ma­le per gio­ca­re.

  4. Potrem­mo de­fi­ni­re l’ar­ti­gi­a­na­to sardo come vera arte perché unis­ce sto­ria, tra­di­zio­ne e vita in ma­nie­ra ver­a­men­te ori­gi­na­le. Le at­ti­vità prin­ci­pa­li sono: ce­ra­mi­ca, ri­ca­mo , la­vor­a­zio­ne del legno, del ferro e del sug­he­ro , della lana, dei gio­el­li e dei tes­su­ti .
    Gra­zie alle co­ope­ra­ti­ve ar­ti­gia­ne negli ul­ti­mi anni soldi che ne de­ri­va­no non ven­go­no rac­col­ti solo fuori dall’isola come è suc­ces­so per tanto tempo. Ques­ta è la stra­da gius­ta da se­gui­re per offri­re un la­voro ai gio­va­ni ed evi­t­are così che la­sci­no la loro terra. (...)

446 pa­ro­le

Quel­le: Ap­p­un­to 2, C.C. Buch­ner Ver­lag,
Bam­berg, 2007, S. 124 – 126


an­no­ta­zio­ni:

r. 5 stu­pen­do,a me­ra­viglio­so,a
r. 9 ba­sar­si su avere come base, fon­dar­si
r. 21 sot­ti­le fine
r. 28 il ri­ca­mo die Sti­cke­rei
r. 29 il sug­he­ro der Kork

il tes­su­to il ma­te­ria­le con cui si fanno i ves­ti­ti
r. 30 ar­ti­gia­no, a hand­werk­lich
r. 32 evi­t­are im­pe­dire


Eser­ci­zi:

I. Tutto chia­ro?

Rispon­di alle do­man­de:

  1. Perché tanti tu­ris­ti vanno in Sar­degna?
  2. Quan­do ci vanno per la mag­gi­or parte?
  3. Quali sono le coste più fa­mo­se della Sar­degna?
  4. Come mai la Sar­degna „vera“ è così di­ver­sa?
  5. Perché la po­po­la­zio­ne si è semp­re te­nu­ta lon­ta­na dalle coste?
  6. Come mai la donna sarda ha una po­si­zio­ne par­ti­co­la­re?
  7. In che senso il mar Tir­re­no è una fron­tie­ra?
  8. Com’è nato il fa­mo­so „pane ca­ra­s­au“?
  9. Quali sono le at­ti­vità prin­ci­pa­li dell’ar­ti­gi­a­na­to sardo?
  10.  Come, se­con­do l’ar­ti­co­lo, si cerca di offri­re la­voro ai gio­va­ni sardi?


II. Due mondi a con­fron­to: Come sono?

Che cosa dice il testo sul di­ver­so modo in cui i tu­ris­ti e i sardi vi­vo­no l’isola? Rac­co­g­li le in­for­ma­zio­ni cor­rispon­den­ti nei testi e dis­cu­ti con un com­pa­gno.

 

In giro per l’isola: Her­un­ter­la­den [doc] [52 KB]

costa roc­cio­sa: Her­un­ter­la­den [jpg] [1,5 MB]

Porto Ve­c­chio: Her­un­ter­la­den [jpg] [1,1 MB]

l'in­ter­no dell'isola: Her­un­ter­la­den [jpg] [810 KB]

quer­cia da sug­he­ro: Her­un­ter­la­den [jpg] [3,1 MB]

Pan di Zuc­che­ro: Her­un­ter­la­den [jpg] [1,5 MB]